 La schermata d'avvio di Impresa III con i classici menù
a tendina dell'ambiente Windows. La grafica non appare molto curata
e sulle icone, al passaggio del puntatore mouse, non appaiono
le funzioni che possono attivare.
Progetto Impresa III
Produttore: Finson, via Cavalcanti 5, 20127 Milano;
tel. 02-2831121, fax 02-2840254; posta elettronica finson@finson.it,
sito Internet www.finson.it
Prezzo (Iva compresa): 249.000 lire
Ambiente: Windows 3.1, Ms-Dos 5.0 o superiori.
PRO Adatto per sbrigare le pratiche d'azienda quotidiane (fatture,
bolle, prima nota, carico e scarico).
CONTRO Rapporto qualità/prezzo deludente. Sotto diversi punti
di vista poco robusto e curato.
L'installazione di Impresa III, pacchetto gestionale sviluppato
da Finson, non presenta alcuna difficoltà ed è rapidissima:
il programma è contenuto in soli due dischetti e non richiede
più di 5 MByte su disco fisso. Le dimensioni dell'applicazione
sono trascurabili, rendendo possibile il suo impiego su sistemi
meno recenti con dischi fissi di limitate dimensioni (risorsa
critica per i pc portatili).
 Inconveniente verificatosi durante la prova. La visualizzazione
delle finestre non è proprio perfetta, dopo aver richiamato
più volte la medesima funzione.
All'avvio, il programma non richiede alcuna password né
prevede la possibilità di impostarne una. Questo va a scapito
della sicurezza e della segretezza dei dati aziendali dato che
chiunque può accedere al programma. Durante la prova, è
stato possibile manipolare alcuni archivi dell'applicazione, che
presentavano formato compatibile, con Acces. È stato inoltre
possibile danneggiarli e rendere il programma inutilizzabile.
Per continuare a usare l'applicazione si è dovuto reinstallarla
daccapo riscontrando però la perdita dei dati già
memorizzati. Le operazioni che si possono eseguire con il programma,
sono prettamente legate alla gestione amministrativa, senza alcun
riferimento agli aspetti produttivi e contabili.
 Il programma non prevede controlli sulla correttezza di dati inseriti.
I campi della partita iva e del codice fiscale sono zeppi d'incongruenze.
Per questo motivo il prodotto si rivela adatto unicamente a imprese
commerciali, di servizi o con limitata attività di produzione.
Le funzioni principali del programma sono quelle di gestione clienti/fornitori
(funzioni di anagrafica, movimenti, fatture, e così via),
di gestione dei prodotti (catalogazione, gestione listini, carico
e scarico dal magazzino).
A queste si affiancano funzioni d'utilità, che permettono
di configurare la stampa dei moduli e d'effettuare statistiche,
molto semplici, sulle vendite. Per esempio si può controllare
l'andamento del fatturato per cliente o per mese.
 Gli archivi del programma sono facilmente manipolabili con Microsoft
Access, rendendo possibile danneggiare e sostituire dati negli
archivi.
Dal menù gestione si accede alla funzione clienti che permette
di registrare nuovi nominativi. Esiste un'analoga funzione per
i fornitori.
Dopo l'inserimento è stato possibile visualizzare l'elenco
completo, ma si è dovuta rilevare la mancanza di controlli
sulla correttezza e consistenza dei dati digitati (partita Iva,
codice fiscale). Inoltre si è riscontrato che la funzione
di ricerca nomi è stata mal progettata. Si avvale, infatti,
d'algoritmi piuttosto rudimentali che non permettono d'effettuare
la ricerca diretta di un cliente (per esempio quando se ne ricorda
la ragione sociale, ma non l'indirizzo).
 La completezza dei dati è troppo discrezionale. L'immagine
è abbastanza eloquente: i campi da compilare sono vuoti,
ma il programma ha accettato ugualmente la registrazione.
L'applicazione si è rivelata discretamente consistente
quando si è provato a inserire importi superiori al miliardo
in prima nota, impedendo l'operazione. Purtroppo ha letteralmente
"perso la bussola" durante l'esecuzione della funzione
registrazione bollette.
Si è potuto inserire importi ben oltre i nove zeri e date
con tre cifre per indicare gli anni. Il comportamento dell'applicazione,
così contrastante, denota scarsa omogeneità e uniformità
di progettazione, requisiti necessari per la stabilità
di qualsiasi tipo di software, particolarmente per gli applicativi
gestionali. Il vero tallone d'Achille del prodotto è stato,
tuttavia, la gestione delle date.
 Il programma non permette di gestire la transizione dell'anno
2000. In prima nota si possono richiamare movimenti posteriori
a tale data; Curiosamente, con la stessa funzione, non se ne possono
inserire con datazione superiore al '99.
Non è prevista la gestione dell'anno 2000 nelle registrazioni
in prima nota o nel bollettario (solo per Enel e Telecom). La
finestra di prima nota ha permesso l'inserimento di diversi formati
di date, ma l'anno è identificato da due sole cifre.
Risultato: si è ottenuto il riconoscimento di "00"
come 1900 e non come 2000. Nella schermata gestione bollette,
la possibilità d'inserire gli anni indicandoli con tre
cifre ha creato situazioni davvero confuse. Il programma non dispone
di un piano dei conti preimpostato, né è possibile
costruirlo in proprio, per la redazione del bilancio d'esercizio.
Questo costringe l'impresa ad affidarsi al commercialista, al
quale si può presentare la prima nota, compilata in forma
elettronica con il programma. Tuttavia chi guida l'azienda non
può compilare bilanci preventivi e può perdere "il
polso" dell'andamento aziendale. Dal bilancio, infatti, si
possono estrarre attraverso indicatori economici (roe, roi, ros,
ra, rc, cf/debiti finanziari, e cosi via - vedi box) preziose
informazioni.
 La gestione delle bollette Telecom e Enel è piuttosto caotica,
vista la possibilità d'inserire l'anno con un formato a
tre cifre. Il programma non ha eseguito, inoltre, alcun controllo
sui limiti d'importo digitati.
Gli indicatori economici
Dal bilancio d'esercizio di un'impresa si possono ricavare alcuni
indicatori economici (per esempio roe, roi, ros, ra, rc, cf/debiti
finanziari) ma ce ne sono altri più dettagliati). La loro
funzione è di facilitare la lettura dei dati di bilancio,
di permettere confronti ragionati tra gli andamenti in anni diversi
per la stessa azienda, di realizzare strumenti adatti al confronto
dei risultati di più imprese. Si può distinguere
tra indici di reddittività e di liquidità. I primi
favoriscono una valutazione in termini di remunerazione del capitale
che si è investito nell'azienda. I secondi mettono in evidenza
problemi di disponibilità finanziaria che si possono presentare
nel corso dell'attività. Il limite intrinseco di questi
indicatori sta nel modo in cui sono costruiti. Si parte, infatti,
da dati consuntivi (di bilancio). Questo, di fatto, non permette
di fare previsioni sul futuro dell'impresa, ma permette solo di
analizzare scelte e risultati del passato. Analizziamo, in dettaglio,
i principali indici:
Indici di reddittività
roe (Return On Equity): con equity (capitale proprio o mezzi propri),
s'intendono i capitali di cui dispone l'impresa. Se quest'ultima
si configura come società di capitali o di persone, l'equity
è costituito dalla somma dal denaro versato dagli azionisti
o dai soci (capitale sociale), dalle riserve societarie (previste
dalla legge o statutarie) e dall'utile realizzato nell'esercizio
contabile. Il roe è definito come rapporto utile d'esercizio/equity
e mette in evidenza qual è stata la resa del capitale investito
nell'impresa in termini finanziari.
roi (Return On Investiment): mostra qual è stato il risultato
dell'impresa in termini operativi. roi è definito come
rapporto tra mon (Margine Operativo Netto)/capitale investito.
Il capitale investito comprende tutte le fonti di finanziamento
impiegate dall'impresa per la propria attività, quindi
comprende anche il denaro preso a prestito da banche o terzi oltre
che da soci/azionisti (mezzi propri + mezzi terzi).
ros (Return On Sales): mon/valore della produzione. Spiega il
contributo al valore della produzione apportato dalla gestione
operativa dell'impresa.
ra (Rotazione dell'Attivo): è il rapporto tra valore della
produzione e il capitale investito. Si può pensare al capitale
investito come al totale delle risorse a disposizione dell'impresa.
La somma di tali risorse viene a coincidere con il totale dell'attivo
di stato patrimoniale. Quest'indicatore quindi evidenzia come
la gestione dell'attivo di stato patrimoniale (articolata in scorte,
immobilizzi materiali/immateriali e crediti commerciali) impatta
sul valore della produzione e conseguentemente sui risultati d'impresa.
Indici di liquidità
rc (Rapporto Corrente): indicatore che misura la possibilità
che si verifichino scompensi di cassa durante la gestione dell'impresa.
È indicato come attività correnti/passività
correnti. Le attività correnti di un'azienda sono quelle
fonti di denaro immediatamente disponibili per l'impresa o disponibili
a breve (al massimo 6 mesi, per esempio titoli a breve, scorte
di prodotti finiti, crediti commerciali e così via). Dualmente,
le passività correnti sono rappresentate dalle voci di
bilancio caratterizzate da alta esigibilità da parte di
creditori terzi (debiti a breve, debiti commerciali, ratei, e
così via).
cf/debiti finanziari: mostra eventuali difficoltà in termini
di liquidità che l'impresa potrebbe avere nel lungo periodo.
cf è il cash flow dell'impresa, somma tra utile e costi
figurativi sostenuti in esercizio (ammortamenti e accantonamento
diversi), cioè il complesso di costi che non hanno rappresentato
per l'azienda un'effettiva uscita di cassa, ma solo una registrazione
contabile.
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