N. 11 del 1/7/1998

Amministrazione a rischio con Impresa III
di OSCAR VANONI



La schermata d'avvio di Impresa III con i classici menù a tendina dell'ambiente Windows. La grafica non appare molto curata e sulle icone, al passaggio del puntatore mouse, non appaiono le funzioni che possono attivare.
Progetto Impresa III

Produttore: Finson, via Cavalcanti 5, 20127 Milano;

tel. 02-2831121, fax 02-2840254; posta elettronica finson@finson.it, sito Internet www.finson.it

Prezzo (Iva compresa): 249.000 lire

Ambiente: Windows 3.1, Ms-Dos 5.0 o superiori.

PRO

Adatto per sbrigare le pratiche d'azienda quotidiane (fatture, bolle, prima nota, carico e scarico).

CONTRO

Rapporto qualità/prezzo deludente. Sotto diversi punti di vista poco robusto e curato.

L'installazione di Impresa III, pacchetto gestionale sviluppato da Finson, non presenta alcuna difficoltà ed è rapidissima: il programma è contenuto in soli due dischetti e non richiede più di 5 MByte su disco fisso. Le dimensioni dell'applicazione sono trascurabili, rendendo possibile il suo impiego su sistemi meno recenti con dischi fissi di limitate dimensioni (risorsa critica per i pc portatili).


Inconveniente verificatosi durante la prova. La visualizzazione delle finestre non è proprio perfetta, dopo aver richiamato più volte la medesima funzione.

All'avvio, il programma non richiede alcuna password né prevede la possibilità di impostarne una. Questo va a scapito della sicurezza e della segretezza dei dati aziendali dato che chiunque può accedere al programma. Durante la prova, è stato possibile manipolare alcuni archivi dell'applicazione, che presentavano formato compatibile, con Acces. È stato inoltre possibile danneggiarli e rendere il programma inutilizzabile. Per continuare a usare l'applicazione si è dovuto reinstallarla daccapo riscontrando però la perdita dei dati già memorizzati. Le operazioni che si possono eseguire con il programma, sono prettamente legate alla gestione amministrativa, senza alcun riferimento agli aspetti produttivi e contabili.


Il programma non prevede controlli sulla correttezza di dati inseriti. I campi della partita iva e del codice fiscale sono zeppi d'incongruenze.

Per questo motivo il prodotto si rivela adatto unicamente a imprese commerciali, di servizi o con limitata attività di produzione. Le funzioni principali del programma sono quelle di gestione clienti/fornitori (funzioni di anagrafica, movimenti, fatture, e così via), di gestione dei prodotti (catalogazione, gestione listini, carico e scarico dal magazzino).

A queste si affiancano funzioni d'utilità, che permettono di configurare la stampa dei moduli e d'effettuare statistiche, molto semplici, sulle vendite. Per esempio si può controllare l'andamento del fatturato per cliente o per mese.


Gli archivi del programma sono facilmente manipolabili con Microsoft Access, rendendo possibile danneggiare e sostituire dati negli archivi.

Dal menù gestione si accede alla funzione clienti che permette di registrare nuovi nominativi. Esiste un'analoga funzione per i fornitori.

Dopo l'inserimento è stato possibile visualizzare l'elenco completo, ma si è dovuta rilevare la mancanza di controlli sulla correttezza e consistenza dei dati digitati (partita Iva, codice fiscale). Inoltre si è riscontrato che la funzione di ricerca nomi è stata mal progettata. Si avvale, infatti, d'algoritmi piuttosto rudimentali che non permettono d'effettuare la ricerca diretta di un cliente (per esempio quando se ne ricorda la ragione sociale, ma non l'indirizzo).


La completezza dei dati è troppo discrezionale. L'immagine è abbastanza eloquente: i campi da compilare sono vuoti, ma il programma ha accettato ugualmente la registrazione.

L'applicazione si è rivelata discretamente consistente quando si è provato a inserire importi superiori al miliardo in prima nota, impedendo l'operazione. Purtroppo ha letteralmente "perso la bussola" durante l'esecuzione della funzione registrazione bollette.

Si è potuto inserire importi ben oltre i nove zeri e date con tre cifre per indicare gli anni. Il comportamento dell'applicazione, così contrastante, denota scarsa omogeneità e uniformità di progettazione, requisiti necessari per la stabilità di qualsiasi tipo di software, particolarmente per gli applicativi gestionali. Il vero tallone d'Achille del prodotto è stato, tuttavia, la gestione delle date.


Il programma non permette di gestire la transizione dell'anno 2000. In prima nota si possono richiamare movimenti posteriori a tale data; Curiosamente, con la stessa funzione, non se ne possono inserire con datazione superiore al '99.

Non è prevista la gestione dell'anno 2000 nelle registrazioni in prima nota o nel bollettario (solo per Enel e Telecom). La finestra di prima nota ha permesso l'inserimento di diversi formati di date, ma l'anno è identificato da due sole cifre.

Risultato: si è ottenuto il riconoscimento di "00" come 1900 e non come 2000. Nella schermata gestione bollette, la possibilità d'inserire gli anni indicandoli con tre cifre ha creato situazioni davvero confuse. Il programma non dispone di un piano dei conti preimpostato, né è possibile costruirlo in proprio, per la redazione del bilancio d'esercizio.

Questo costringe l'impresa ad affidarsi al commercialista, al quale si può presentare la prima nota, compilata in forma elettronica con il programma. Tuttavia chi guida l'azienda non può compilare bilanci preventivi e può perdere "il polso" dell'andamento aziendale. Dal bilancio, infatti, si possono estrarre attraverso indicatori economici (roe, roi, ros, ra, rc, cf/debiti finanziari, e cosi via - vedi box) preziose informazioni.


La gestione delle bollette Telecom e Enel è piuttosto caotica, vista la possibilità d'inserire l'anno con un formato a tre cifre. Il programma non ha eseguito, inoltre, alcun controllo sui limiti d'importo digitati.

Gli indicatori economici

Dal bilancio d'esercizio di un'impresa si possono ricavare alcuni indicatori economici (per esempio roe, roi, ros, ra, rc, cf/debiti finanziari) ma ce ne sono altri più dettagliati). La loro funzione è di facilitare la lettura dei dati di bilancio, di permettere confronti ragionati tra gli andamenti in anni diversi per la stessa azienda, di realizzare strumenti adatti al confronto dei risultati di più imprese. Si può distinguere tra indici di reddittività e di liquidità. I primi favoriscono una valutazione in termini di remunerazione del capitale che si è investito nell'azienda. I secondi mettono in evidenza problemi di disponibilità finanziaria che si possono presentare nel corso dell'attività. Il limite intrinseco di questi indicatori sta nel modo in cui sono costruiti. Si parte, infatti, da dati consuntivi (di bilancio). Questo, di fatto, non permette di fare previsioni sul futuro dell'impresa, ma permette solo di analizzare scelte e risultati del passato. Analizziamo, in dettaglio, i principali indici:

Indici di reddittività

roe (Return On Equity): con equity (capitale proprio o mezzi propri), s'intendono i capitali di cui dispone l'impresa. Se quest'ultima si configura come società di capitali o di persone, l'equity è costituito dalla somma dal denaro versato dagli azionisti o dai soci (capitale sociale), dalle riserve societarie (previste dalla legge o statutarie) e dall'utile realizzato nell'esercizio contabile. Il roe è definito come rapporto utile d'esercizio/equity e mette in evidenza qual è stata la resa del capitale investito nell'impresa in termini finanziari.

roi (Return On Investiment): mostra qual è stato il risultato dell'impresa in termini operativi. roi è definito come rapporto tra mon (Margine Operativo Netto)/capitale investito. Il capitale investito comprende tutte le fonti di finanziamento impiegate dall'impresa per la propria attività, quindi comprende anche il denaro preso a prestito da banche o terzi oltre che da soci/azionisti (mezzi propri + mezzi terzi).

ros (Return On Sales): mon/valore della produzione. Spiega il contributo al valore della produzione apportato dalla gestione operativa dell'impresa.

ra (Rotazione dell'Attivo): è il rapporto tra valore della produzione e il capitale investito. Si può pensare al capitale investito come al totale delle risorse a disposizione dell'impresa. La somma di tali risorse viene a coincidere con il totale dell'attivo di stato patrimoniale. Quest'indicatore quindi evidenzia come la gestione dell'attivo di stato patrimoniale (articolata in scorte, immobilizzi materiali/immateriali e crediti commerciali) impatta sul valore della produzione e conseguentemente sui risultati d'impresa.

Indici di liquidità

rc (Rapporto Corrente): indicatore che misura la possibilità che si verifichino scompensi di cassa durante la gestione dell'impresa. È indicato come attività correnti/passività correnti. Le attività correnti di un'azienda sono quelle fonti di denaro immediatamente disponibili per l'impresa o disponibili a breve (al massimo 6 mesi, per esempio titoli a breve, scorte di prodotti finiti, crediti commerciali e così via). Dualmente, le passività correnti sono rappresentate dalle voci di bilancio caratterizzate da alta esigibilità da parte di creditori terzi (debiti a breve, debiti commerciali, ratei, e così via).

cf/debiti finanziari: mostra eventuali difficoltà in termini di liquidità che l'impresa potrebbe avere nel lungo periodo. cf è il cash flow dell'impresa, somma tra utile e costi figurativi sostenuti in esercizio (ammortamenti e accantonamento diversi), cioè il complesso di costi che non hanno rappresentato per l'azienda un'effettiva uscita di cassa, ma solo una registrazione contabile.



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